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Serie C: Battere o non battere? Questo è il dilemma

Posted On 14 Lug 2017
By : Matteo Pasquini
Comment: 0
Tag: Campionato, Serie C

Per le foto si ringrazia Fabrizio Meucci

Continua la saga altalenante della Serie C di Padule con le ultime due partite che vedono la squadra di Maio protagonista di un match arrancante contro la Fiorentina e una prestazione sfavillante contro l’Arezzo.

Padule-Fiorentina (2-4)

Scontro anticipato di un mese tra cugini. Si preferisce una gara in notturna mercoledì 5 luglio, ad una sauna pomeridiana domenica 6 agosto.
Rigoni e Molina invertono i turni. Per Rigoni questa è la prima partenza del 2017. Il primo inning si chiude in parità sul 2-2. Le squadre prendono le misure e qualche base ball aiuta a concludere il giro delle basi. Dal secondo inning fino al settimo i lanciatori della Fiorentina si scontrano con la difesa del Padule. 20K suonanti da parte di Sinforici e Menoni non fanno ben figurare le mazze sestesi che portano all’attivo solo una valida di Vassallo nell’intero arco della serata. Dall’altro lato della barricata, la difesa organizzata dallo staff del Padule regge bene i colpi e chiude in sicurezza ogni inning.
Anche all’ottava ripresa, nonostante il quarto in battuta della Fiorentina, Cecchi, faccia uscire la palla dalla recinzione ad un balzo guadagnando la seconda base, la difesa rimane solida. Un bastonata ci può stare. Quello che non ci può stare, probabilmente è la chiamata di balk successiva. Quando il pitcher Molina, tenta il pick-off su Cecchi, sbaglia il tiro di qualche metro che viene bloccato in tuffo dal sconda base Vaccari. La chiamata balk, si spiegherà l’arbitro, perché il lanciatore viene accusato di aver tirato di proposito NON in direzione dalla seconda base. La squadra rimane allibita. Il punto del sorpasso entra pochi minuti dopo, su pesta e corri dalla terza con volata all’esterno centro.
La partita finisce sul 2-4 per la Fiorentina. L’ultimo punto entra per sfinimento mentale, e forse rabbia, ma non è possibile fare di questo una colpa. Giusta la strigliata del manager che pretende di più dalle mazze di questa Serie C. I lanciatori messi in campo dalla Fiorentina sono buoni, ma non impossibili da affrontare.

Arezzo-Padule (2-19)

Prima ripresa senza molte avventure sulle basi e punteggio che non si muove dallo 0-0. Molina recupera il posto da partente. Padule è ospite e inizia il secondo inning con la valida di Pasquini, portato in seconda da un errore dell’esterno destro aretino, avanzamento per palla persa su strike out di Vassallo, che raggiunge lo stesso la prima, e primo punto su singolo di Belluardo. Padule prende coraggio e mette a segno due big inning che durano un’infinità. Alla fine del terzo attacco, i sestesi totalizzeranno ben 13 punti, complice anche il monte di lancio aretino.
Al terso inning la squadra di Maio subisce due passivi che portano il risultato sul 2-13. In tutto 5 minuti in cui l’attenzione cala per colpa dell’exploit precedente. Una provvidenziale lavata di testa fa rimettere i remi ammollo. Saltando il quarto inning, il risultato passa sul 2-17 al sesto e poi sul 2-19 al settimo inning. Manifesta superiorità. Chiude la partita sul monte di lancio, Rigoni.
Da tempo non si vedeva un tale traffico sulle basi per il Padule che torna dalla trasferta molto soddisfatto. Rispetto al mercoledì della partita contro la Fiorentina è andata discretamente meglio: Vaccari 2/5, Parise 3/5, Faggi 2/5, Ariani 2/5, Mani 3/6, Pasquini 4/5, Vassallo 3/5, Belluardo 2/4.


Il livello dei lanciatori della Fiorentina, rispetto a quelli visti sul monte per l’Arezzo, non si discute. Lo stesso però questo Padule dimostra due anime nel box di attacco. La prima arrendevole e sottomessa. La seconda, pronta ad approfittare di ogni lancio lasciato un po’ più nel mezzo. Una sola valida contro la Fiorentina. 21 contro l’Arezzo.
Il proposito di questo fine campionato, rimangono infatti solo 2 partite contro Massa e contro Castiglione della Pescaia, è quello di portare in campo un roster di Mr Hide.

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